L’artrocentesi è la tecnica chirurgica più semplice e meno invasiva a livello dell’articolazione temporo-mandibolare e consiste in un lavaggio articolare.
La tecnica viene eseguita presso lo studio del Dott. Paolo Mantarro in collaborazione con Prof. Aldo Bruno Giannì – Chirurgo maxillo facciale presso Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
L’artrocentesi viene eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente. È una procedura completamente indolore.
Vengono inseriti due aghi all’interno del compartimento articolare superiore e l’articolazione viene lavata con soluzione fisiologica. Al termine del lavaggio viene instillato all’interno dell’articolazione dell’acido ialuronico e si esegue dolcemente una manipolazione mandibolare in modo da valutare tutti i movimenti articolari.
I pazienti dopo l’artrocentesi possono immediatamente tornare a casa e riprendere condurre vita normale. La terapia postoperatoria prevede l’uso di farmaci antinfiammatori/antidolorifici accompagnata da fisioterapia articolare e l’uso del bite.
Attraverso questo lavaggio vengono eliminate le sostanze che provocano l’infiammazione ed il dolore, vengono rimosse le aderenze, e l’articolazione viene ad riacquistare una funzionalità normale. Anche il liquido sinoviale patologico viene eliminato permettendo così la produzione di nuovo liquido sinoviale non patologico. Il disco articolare, che nelle articolazioni patologiche aderisce come una ventosa ai tessuti, riacquista la propria funzionalità. L’acido ialuronico instillato all’interno dell’articolazione ha un’azione vasco-suppletiva ed antinfiammatoria/antidolorifica.
Gli obiettivi di questo semplice lavaggio articolare sono: riduzione del carico articolare, riduzione dell’infiammazione, miglioramento dei movimenti mandibolari e soprattutto controllo del dolore.
Il recupero del disco con una dislocazione, attraverso l’artrocentesi, è possibile solo delle dislocazioni di recente insorgenza (acute); però il miglioramento della sintomatologia, quindi il successo della procedura, non è dipendente dall’eventuale ricattura del disco o meno. Sebbene l’artrocentesi aiuti a migliorare la sintomatologia, essa non è in grado di eliminarne le cause.
È fondamentale quindi trattare le possibili cause come il serramento od il bruxismo con il bite che è una terapia complementare.
È altresì importante fare anche la terapia farmacologica e la fisioterapia. La letteratura scientifica supporta l’utilizzo dell’artrocentesi nel migliorare la funzionalità mandibolare e ridurre il dolore con una percentuale di successo che varia dal 70% al 95%. Tale percentuale di successo è però influenzata dal tempo passato dalla comparsa di sintomatologia.
L’artrocentesi è molto più efficace nella patologia acuta rispetto a quella cronica e che quindi più precocemente si esegue l’artrocentesi maggiori chance di successo ci saranno. I limiti dell’artrocentesi sono dovuti al fatto che si tratta di una procedura eseguita a cielo coperto e che quindi non dà informazioni sull’anatomia patologica dell’articolazione.
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